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Gli Stati Uniti puntano alla Luna, ritorno previsto entro cinque anni

29 Marzo 2019 - 00:56 Juanne Pili
Un annuncio del vicepresidente americano Mike Pence mette l'acceleratore sui piani della Nasa. Gli americani dovranno tornare sul nostro satellite. Ma il razzo che dovrebbe assolvere il compito non è ancora pronto e subisce pesanti ritardi dal 2012. C'erano problemi analoghi anche negli anni '60, e Trump non è Kennedy

Quando J. F. Kennedy annunciò in uno storico discorso che il suo Paese avrebbe portato i primi uomini sulla Luna nell’arco di un decennio, la Nasa fu colta praticamente di sorpresa. Un’idea di come fare ad andarci la avevano, ma si aspettavano di avere un po’ più tempo, eppure riuscirono a compiere l’impresa dopo 98 mesi.

Per quanto la tecnologia e le conoscenze sui viaggi spaziali siano oggi notevolmente più avanzate, anche il recente annuncio del vicepresidente Mike Pence deve aver creato un po’ d’ansia nell’Agenzia spaziale americana, visto che si tratta di tornare sul nostro satellite naturale entro cinque anni.

Pence lo ha affermato durante il National Space Council di Huntsville, in Alabama. La Nasa aveva già una sua tabella di marcia. In orbita sulla Luna entro il 2024, con una Stazione spaziale più piccola di quella che ruota attualmente sulla Terra. Ritorno con astronauti sulla superficie del Satellite tra il 2028 e il 2056. Poi si sa, nel mentre qualcosa può andare storto e certe date possono slittare, come nel caso delle astronaute McClaine e Kock.

Il prossimo passo da gigante sarà riportare gli astronauti americani sulla Luna entro i prossimi cinque anni con ogni mezzo necessario e stabilire una presenza permanente sulla Luna Intanto ci prepareremo a mandare gli astronauti americani su Marte.

L’area privilegiata sarà quella Sud-polare dove si prevede di trovare riserve ghiacciate d’acqua da utilizzare per ricavare ossigeno e idrogeno, in modo da rifornire i mezzi spaziali. Ma di tornare già entro cinque anni ancora non si era parlato. I più maligni potrebbero pensare che le elezioni presidenziali si avvicinano e la lotta si prospetta piuttosto dura, specialmente dopo le rivelazioni sul Russiagate.

Gli Stati Uniti puntano alla Luna, ritorno previsto entro cinque anni foto 1

NASA/JPL|Rappresentazione artistica del progetto di una Stazione spaziale lunare

Ma c’è anche una spinta diversa, quasi come ai tempi del confronto Usa-Urss, che viene dai progressi recenti nell’esplorazione lunare da parte di nuovi concorrenti, come la missione robotica cinese e quella israeliana.

Insomma, sarebbe in gioco la preminenza americana nello Spazio, con buona pace del proposito di unire le forze tra nazioni diverse, cosa che comunque a livello tecnologico sarà sempre più indispensabile. Eppure, come per l’annuncio di Kennedy, anche l’attuale direttore della Nasa Jim Bridenstine non sembra intimidito, anzi scrive su Twitter che l’Agenzia si sta già rimboccando le maniche:

https://twitter.com/statuses/1110628722686771200

La sfida è stata accettata. Adesso andiamo al lavoro.

Bridenstein aveva già sorpreso un po’ tutti annunciando che le donne avrebbero avuto maggiore spazio nelle missioni future. Chissà, magari il prossimo ritorno sulla Luna vedrà una donna posare il primo piede, visto che un viaggio su Marte è ancora impensabile, se non risolvendo alcuni problemi che altrimenti metterebbero a serio rischio la sopravvivenza dell’equipaggio.

Torneremo davvero sulla Luna entro cinque anni?

Come ci torneremo? Con il Space Launch System (SLS), nonostante i ritardi che il progetto sta già avendo. Ritardi che non saranno più tollerati. Lo stesso Pence è stato molto chiaro su questo punto:

Se i nostri attuali contraenti non sono in grado di raggiungere questo obiettivo, ne troveremo uno che lo farà.

Il Sls sarà realizzato nell’ambito del programma privato della Nasa, con la collaborazione della Boeing. Dovrà trasportare la capsula Orion, dove alloggeranno gli astronauti. Si tratterà del più grande razzo al mondo. Tutto questo dovrà essere realizzato azzerando i possibili ritardi che già si sono registrati dal 2012 a oggi.

Molti degli ostacoli sono riconducibili a problemi di produzione: diversi mesi sono stati persi per risolvere contrattempi dovuti a pezzi difettosi o disallineati, in un procedimento industriale che non può tollerare pressapochismi. Si rischia di lasciare delle persone in balia dello Spazio. Ci avrà pensato Pence quando ha fatto il suo annuncio?

Gli Stati Uniti puntano alla Luna, ritorno previsto entro cinque anni foto 2

NASA/JPL|Rappresentazione artistica del sistema di lancio che dovrà portarci nuovamente sulla Luna
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